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martedì 3 ottobre 2017

Riscrivere le nostre biografie

Oggi e' l'anniversario dell'unificazione della Germania. Questo significa che e' un giorno di vacanza, se solo in vacanza ci andassero pure le mie deadline e quella vocina nell'orecchio che mi sibila perennemente "You should be writing"

Ma non parliamo di me, parliamo della Germania. Perche', come gia' scrissi un anno fa, sono molto affascinata dalla vita in questo Paese prima che il muro cadesse, perche' mi sembra che sia tutto molto vicino nel tempo e nello spazio. Voglio dire, io avevo quattro anni e facevo la baby Carrie Bradshaw a New York quando il muro ancora era in piedi e divideva famiglie intere.


Per condire il post foto random di una grandissima band tedesca, Dschinghis Khan


Per questo motivo mi sono messa a guardare su Netflix due telefilm che consiglio a tutti coloro che vogliono guardarsi delle cose in Tedesco e non hanno voglia di farsi una dose di Hitler (ma comunque vogliono guardarsi cose pesanti e angoscianti, che sia mai diventiamo felici): Weissensee e Der Gleiche Himmel. Mi hanno preso cosi bene (dopo una certa dose di monnezza crucca) che li guardo anche se sono solo in Tedesco, con il risultato che non so chiedere "dov'e' il bagno", ma ora chiamo tutti "Genosse", "compagno". Carletto sarebbe fiero di me.

Da quando sono in Germania ho iniziato a conoscere gente che questa vita l'aveva vissuta, e non erano anziani partigiani di un'altra epoca, e' gente della mia eta' o poco piu' grande, che per qualche stranezza del destino e' nata dalla parte del muro che ora e' sbagliata.

Una mia collega, per esempio, mi ha fatto riflettere su una cosa. Nei miei telefilm di Netflix ovviamente ci sono i Tedeschi di Berlino Ovest che stanno da paura, si mettono i pantaloni a zampa e ascoltano Bob Dylan, mentre quelli della Berlino Est sono delle povere vittime che ad ogni starnuto sono messi in prigione e torturati e scavano dei tunnel con le unghie pur di avere un assaggio di capitalismo.

Pero' la mia collega mi ha detto, "finche' andavo a scuola, per noi il male era l'Ovest. Ci insegnavano che il nostro stile di vita era quello giusto. Poi all'improvviso ci e' stato chiesto di dimenticare tutto quello che avevamo imparato. E cosi' da un giorno all'altro il nostro nemico non era piu' un nemico, e abbiamo dovuto riscrivere le nostre biografie".

E li' mi sono fermata un attimo a pensare: la storia non e' mai neutra. La storia la scrivono i vincitori. E ha vinto l'Ovest, il suo stile di vita, e di conseguenza e' quello giusto. Pero' se avessero vinto dall'altro lato, ecco, ora saremmo tutti qui a disprezzare il consumismo e gli Americani (voglio dire, piu' di quanto gia' facciamo da quando hanno eletto il cavernicolo dalla faccia di plastica).

(Disclaimer: oh, voi lo sapete che c'ho il Manifest der Kommunistischen Partei appeso in sala, ma ora non venite a dire che Giupy vorrebbe i Gulag. Sono tanto felice di poter dire e scrivere tutte le cretinate che penso senza che il mio compagno di ufficio mi denunci e mi mandi al gabbio. Sono pure felice di avere i negozi di vestiti e i centri commerciali e i McDonald's, che mi fanno schifo, ma mi piace il scegliere di schifarli. La mia e' una riflessione su come si guarda la storia)

E cosi' la Germania Ovest, quasi trent'anni fa, ha accolto la sua meta' Est. E la Germania Est ha cambiato tutto. Si sono adattati bene?

Pare di si.
Tranne per quel problemino che, i colleghi mi spiegano, sono un tantino meno multiculturali di Bochum. Un tantino meno aperti di mente.

Che e' una sorta di eufemismo che uso in questo giorno di festa per indicare il fatto che la Germania Est pare sia un maledetto covo di gente di Pegida che vive in casermoni sovietici e si veste con i pantaloni di fustagno. Presente che nell'ultimo post mi lamentavo di tutti i fascisti in Germania?


Pero', si sono affrettati a dirmi i colleghi, la Germania Est non e' cosi' male se paragonata al MALE, la FECCIA, l'ONTA: la Baviera.
Ora, oltre che tempo di unificazione e' pure Oktoberfest, per cui la Baviera e' famosa. Io non ci sono mai stata, ma me l'immagino come un luogo di allegria, birra e vestiti scemi.

Invece, per qualche motivo, ogni volta che la nomino qui a Bochum da come reagisce la gente sembra che dica "SATANA SEISEISEI!". E da quello che mi e' stato detto, e' perche' sono molto Cattolici (e qui ho sorvolato sul fatto che io vengo dall'Italia, in provincia del Vaticano). E perche' un tempo erano poveri, ma ora si sono arricchiti, e sono rimasti un po' provinciali e un po' chiusi di mente. E poi qui mi dicono che la birra bavarese non si deve bere perche' va bene solo la Fiege, la birra locale. Che detto ad una celiaca e' proprio rilevante. 



Va da se che la gente che mi dice queste cose e' innamorata della regione di Bochum, la RuhrPott, che e' praticamente Mordor del Signore degli Anelli ma ha questa working class culture per cui tutti vanno a bersi le birre Fiege nei pub e si vogliono bene, non importa il colore della pelle o il credo o la classe sociale, basta bere e cantare.

Quindi con questo post, dico con gioia, viva la Germania, la Germania tutta intera (da leggersi con l'intonazione di De Gregori)





(Parlando della Germania Est ho anche scoperto perche', nonostante quello che noi ci si aspetti, in realta' molti Tedeschi che ho trovato a Berlino -e non solo -non parlano Inglese: nella Germania Est si studiava il Russo. Io non parlo il Russo, ma pare che sia addirittura piu' complicato del Tedesco, quindi un motivo in piu' per gioire del fatto che la storia e' andata com'e' andata...) 

6 commenti:

  1. Questa cosa che la storia la scrivono i vincitori mi ha sempre intrigato, fin dal liceo.
    Conosci le Georgiche di Virgilio? nel finale lui afferma di aver composto l'opera mentre "il grande Cesare" arrivava fino all'Eufrate e "vincitore, dava leggi a popolazioni entusiate". Dubito fortemente che i popoli sconfitti siano stati entusiasti, ma chissà come fu, noi sappiamo solo il punto di vista dei Romani... davvero, a volte per cambiare la storia basta pochissimo.

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    1. Esatto! O guarda Colombo in America per esempio... che ora in certi casi viene trattato come un assassino per aver iniziato lo sterminio degli indigeni, mentre noi siamo cresciuti con il cartone del fatto che lui era l'eroe del nuovo mondo...

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  2. Il secondo telefilm che hai nominato lo da pure la Rai col titolo di The same sky, ed è proprio tanto tanto angosciante

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  3. Quanto mi sono mancati i tuoi post!!! Mannaggia a me e alla mia latitanza dal blog!!!
    Forse te l'avevo già scritto, alla caduta del muro di Berlino io avevo 5 anni, quindi ricordo praticamente zero... però, quando sono stata a Berlino, il museo della DDR mi è piaciuto un sacco... e il fatto che miei coetanei siano nati a Berlino Est e abbiano vissuto la prima parte della loro vita lì... mi stravolge ancora!!! A me la capitale tedesca mi ha letteralmente conquistata, non credevo sarebbe stato possibile!!!
    A presto!

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    1. Io non jo ancora visto il museo della DDR, pero' ti consiglio i telefilm che dicevo nel post se sei appassionata del periodo storico

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