In questo post ho
descritto i primi dieci libri del mio ebook reader. Se vi è piaciuto, vi
consiglio di guardare questo video in cui Zadie Smith intervista Chimamanda
Ngozi Adichie. Ora vorrei descrivere i successivi dieci libri nel mio ebook reader, sempre per dimostrare al mio compagno e al resto del mondo che le mie preferenze
letterarie non si basano SOLO su donne che stanno male in Paesi in via di
sviluppo. E non sono necessariamente lacrimosi.
#11 La Ragazza dai Sette
Nomi, Hyeonseo Lee
Trama in un tweet: una
Nord Coreana in fase di ribellione adolescenziale decide di passare qualche
giorno in Cina a cantare al karaoke, e in una rapida successione di eventi
finisce a dover tirar fuori la sua famiglia da un carcere Laotiano
Pro: E’ una storia vera
che parla della Corea del Nord in un modo che va abbastanza contro le normali
rappresentazioni. Il Paese non è infatti descritto come quella sorta di buco nero di grottesco terrore
dal quale chiunque voglia scappare che spesso ci (o io, almeno) immaginiamo, ma
un Paese dove la gente vive, lavora, si fa una famiglia, e, in alcuni casi,
vuole anche vivere. La presa di coscienza della critica anti-regime è infatti
lenta e molto interessante.
Contro: Sembra più un
racconto al bar che un romanzo, probabilmente perché si tratta di
un’autobiografia. Non so se l’autrice l’abbia scritto da sola e sicuramente le
perdono il fatto di essersi dimenticata di limare la propria prosa mentre
fuggiva da Kim Jong Un ed evitava il campo di concentramento, ma
stilisticamente non mi convince molto.
Donne che stanno male:
“Adolescente Nordcoreana” è un po’ l’apoteosi di “Donne che stanno male in
Paesi in via di siluppo”. Però la storia presenta fin dall’inizio varie
generazioni di donne forti, indipendenti, che volenti o nolenti lottano per
quello che vogliono.
Lacrime versate: Tante
specie alla fine, e in un momento molto melenso e inaspettato in cui arriva un
generoso benefattore. Che non so se sia successo davvero, ma nel leggerlo ho
pianto come una fontana. Anzi meglio non ricordarlo sennò mi rimetto a piangere
#12 La Bastarda di
Istanbul, Elif Shafak
Trama in un tweet: La
storia di un’amicizia tra un’adolescente armeno-americana e una turca, che
scoprono, nonostante le differenze, di avere una cosa in comune: un padre di
merda.
Pro: Elif Shafak scrive
molto bene (il suo Black Milk riesce a rendere affascinante il tema della
depressione post-partum, per dire) e descrive una Istanbul affascinante e
potente, mettendo una bella dose di colpi di scena e di momenti di riflessione
Contro: Mentre la
descrizione della Turchia è affascinante, certi personaggi sono un po’
stereotipati. Questo succede soprattutto quando parla degli Americani, e di
conseguenza la perdono perché ben comprendo la tentazione di prendere in giro
gli abitanti dell’Arizona
Donne che stanno male:
praticamente tutte (e anche quelle che non vengono da Paesi in via di sviluppo
sono comunque un po’ sfigate perché Armene). Però uno dei pregi del libro sono
le diverse sfaccettature con cui le donne sono descritte, offrendo un ritratto delle
Turche che va dalla musulmana praticante con velo e capacità di invocare i
Jinn, alla donna moderna e secolare in rossetto e minigonna.
Lacrime versate:
abbastanza, più per le storie di amicizia e affetto che per la gente che muore.
#13 City of Thieves, David
Benioff
Trama in un tweet: Vi
siete mai chiesti come si stava a Leningrado (oggi San Pietroburgo) mentre
stava sotto assedio tedesco? Questo libro vi risponde: una merda
Pro: la trama, che parla
di due ragazzini costretti a cercare delle uova in una Leningrado che sta
morendo di fame, è avvincente e mai noiosa. In più offre uno spaccato storico
che mi piace pensare sia accurato, e che l'introduzione del libro lascia intendere sia basato su una storia vera (e se lo è, è davvero molto figa)
Contro: Se il nome
dell’autore vi è famigliare, è perché si tratta dello sceneggiatore di Game of
Thrones. Esattamente come in Game of Thrones, nel libro ha messo molte scene
splatter innecessarie, violenze sessuali un tanto al chilo e una serie di
dialoghi che si basano sull’apprezzamento maschile per gli attributi femminili.
Con dialoghi snervanti del tipo
Personaggio 1: Non
abbiamo cibo e siamo nella neve e presto ci uccideranno
Personaggio 2: Perché non
parliamo di tette e di culi?
Donne che stanno male: Il
libro non si sofferma tanto sulle donne che stanno male e tendenzialmente ne
parla come di personaggi piuttosto piatti, ma ci offre una bella descrizione
della tenebrosa e affascinante cecchina che si aggira nei dintorni di Mosca
pronta ad uccidere. Per quanto sia abbastanza un cliché alla Arya, non posso che ammettere la mia stima per il personaggio.
Lacrime versate:
abbastanza poche, anche se in alcuni punti la sfiga dei personaggi provoca una
frustrazione lacerante.
Trama in un tweet: Non
importa che tu sia nata nella Cina Imperiale, durante la Rivoluzione Culturale
o in pieno Maoismo: la tua vita farà comunque schifo.
Pro: Descrivendo tre
generazioni di donne, il libro ti conquista nel seguire le vicissitudini di una
famiglia attraverso la storia della Cina del 900, con molti spaccati di vita
quotidiana di una realtà difficile da immaginare.
Contro: Lo stile è molto
piatto e praticamente senza emozioni. La protagonista parla di separazioni,
ritrovamenti, amori, sofferenze con la stessa verve che io ci metto nel lavare
i piatti. Mi piace pensare che sia un problema di traduzione perché l'autrice mi ispira simpatia.
Donne che stanno male: il
libro è praticamente una sottile ode su come le donne in Cina siano sempre state
un po’ male. Ti fa vedere chiaramente perché volessero cambiare le cose, e poi
perché le volessero cambiare ancora, e poi perché pure ora ci sarebbe da
cambiare
Lacrime versate: nessuna,
perché il pregio di una scrittura poco coinvolgente è la possibilità di leggere
di argomenti tristissimi e reagire come reagisco di solito quando finisco il
sapone liquido per i piatti
Trama in un tweet: Maya
Angelou è un’importante intellettuale del nostro secolo, ma ci siamo mai
chiesti com’è stata la sua infanzia? Spoiler alert: era una bambina nera nel
sud degli Stati Uniti
Pro: Il libro è
coinvolgente e fa riflettere su molti aspetti della società americana
contemporanea, come per esempio il razzismo, le discriminazioni, le differenze
di classe, il tutto raccontato dagli occhi di una ragazzina
Contro: ci sono delle
pagine decisamente forti, di quelle che leggo la sera e mi alzo a farmi
un’altra tisana con contorno di melatonina perché so che altrimenti non
dormirò. Avevo letto della vita di Maya Angelou solo nelle Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli e una parte di me preferisce la versione edulcorata per i minori di 14 anni.
Donne che stanno male:
Maya Angelou è il prototipo della donna che sta male, e ti spiega pure come gli
Stati Uniti in certi luoghi e periodi storici possono essere come (o peggio) i
Paesi in via di sviluppo. Però è finita tra le Bambine Ribelli, quindi ora sicuramente riposa in pace.
Lacrime versate: quasi
nessuna, ma ho provato tanta indignazione e voglia di andare a protestare con
Black Lives Matter
Trama in un tweet: cosa fa
dio quando torna da un week end a pesca e si accorge di cosa sta succedendo nel
mondo? Decide di far rinascere Gesù. E Gesù passerà il suo tempo con i ricchi e
potenti, o con gli homeless, le prostitute, i vari derelitti?
Pro: Il libro fa morire
dal ridere, le prime dieci pagine non vanno lette con un bicchier d’acqua o
tutto il liquido bevuto finirà nel naso. E pur essendo divertente, alla fine da
anche degli spunti di riflessione
Contro: Se siete molto
religiosi e l’ironia non è il vostro forte (vedi: se siete tra quelli che
vorrebbero chiudere Charlie Hebdo) potreste essere un POCHETTO offesi. Niven scrive molto bene, ma proprio come nel suo altro romanzo “Streight White Male”
(che si merita una standing ovation solo per il titolo) tende a cadere un po’
sul finale.
Donne che stanno male: Il
libro è piuttosto maschiocentrico, essendo basato su Gesù. Ci sono però dei
personaggi femminili interessanti e il forte sospetto che il Gesù del 21 secolo
possa essere femminista
Lacrime versate: dal
ridere, molte, e poi anche qualcuna nella parte in cui dio si rende conto che
la metà degli americani non crede nel Darwinismo.
#17 Miss
Peregrine’s Home for Peculiar Children, Ransom Riggs
Trama in un tweet: quello
che pensi sia la fantasia di un ragazzino che ha perso la propria famiglia, si
ritrova essere un incubo terribile dove tutti vogliono uccidere dei bambini e
manco c’è Dumbledore a proteggerli
Pro: Il libro è una
fantascienza basata nel mondo reale (e, apparentemente, su delle foto realmente esistenti) che è inquietante ma affascinante , con
l’autore che è in grado di creare un senso di claustrofobia e libertà allo
stesso tempo. E poi, ovviamente, Tim Burton ci ha fatto un film e ogni cosa che
Tim Burton tocca diventa bellissima (guardiamo Johnny Depp in Edward mani di
forbice)
Contro: mentre il film è
autoconclusivo il libro è il primo di una saga che mi dicono diventare un po’
noiosa, e di conseguenza sto ancora esitando a leggerla
Donne che stanno male:
Miss Peregrine è un personaggio molto bello e tra i peculiar children ci sono
varie ragazze con poteri magici che sono particolarmente badass. Lo stare male
è però piuttosto equamente diviso tra uomini e donne
Lacrime versate:
qualcuna, ma non avendo letto una vera e propria conclusione le riservo per il
futuro
Trama in un tweet:
l’unico libro al mondo che riesce a farti stare vagamente simpatica una
famiglia veneta fascistissima.
Pro: Pennacchi fa una
descrizione storica molto accurata degli eventi in Italia tra gli anni 20 e il
dopoguerra (e pure poi, se contiamo il seguito “Il Fasciocomunista”). E tutto
questo con un linguaggio colloquiale per cui ora io non posso fare a meno di
immaginarmi Mussolini che chiama Hitler “ehi, Dolfo!”
Contro: I personaggi sono
abbastanza piatti e si perdono nella narrazione storica. Le avventure personali
sono più che altro degli intermezzi divertenti e manca un po’ una riflessione
più ampia su quello che succede. Insomma, non vogliamo rischiare che oltre alla
famiglia protagonista ci stia simpatico pure Mussolini, no?
Donne che stanno male: le
donne stanno male assieme agli uomini che stanno sotto il Fascismo prima e in
guerra poi. Quello che però un po’ critico a Pennacchi è l’accenno alle
violenze, gli stupri, la totale mancanza di indipendenza delle donne
all’interno del sistema patriarcale famigliare senza problematizzarlo. L’avessi
scritto io, sarebbe tutto un gran descrivere quanto male stavano le donne. (E si, però non l'ho scritto, quindi in effetti ho poco da lamentarmi)
Lacrime versate: qualcuna,
anche se il libro riesce –inaspettatamente, visto il tema –a darti sempre un
generale buonumore.
Trama in un tweet: una
serie di ragazzini e famiglie che stanno male, e tu continui ad aspettare che
arrivi la lettera di Hogwards e invece avrai solo una magistrale critica della
middle class inglese.
Pro: J.K. Rowling
dimostra di scrivere benissimo e in tutti i possibili stili, creando dei
personaggi che sono veri, tondi, e potenti
Contro: a tratti la
narrazione è un po’ lenta, un po’ drammatica, e a tratti ti vien voglia di dare
delle gran pizze in faccia a tutti i personaggi (che ti immagini come dei
Brexiters a cui speri vada di traverso il te delle cinque)
Donne che stanno male:
tante, e una in particolare attorno a cui gira la narrazione. A differenza di
Harry Potter, però, la Rowling qui non crea dei personaggi particolarmente
emancipati, ma pone l’accento più sul problema di classe
Lacrime versate: molte,
in più punti, spesso bofonchiando “ma dov’è Hermione?”
#20 Euphoria, Lily King
Trama in un tweet:
Immaginando la vita di Margaret Mead in modo (se possibile) ancora più bello e tragico, il
libro ti fa contemporaneamente morire dalla voglia di fare l’antropologa e
essere molto contenta di stare sul tuo divano a non farlo
Pro: Abbiamo letto questo
libro quando facevo parte di un book club, e tutte (che però eravamo un po’
delle nerd e ci appassionavamo alla vita dell’antropologa Margaret Mead) l’abbiamo
eletto come il libro più bello letto nell’anno. Questo perché è scritto molto
bene e ha un sacco di diversi strati interpretativi, e quanti libri parlano di
donne che vanno a vivere in Papua Nuova Guinea all’inizio del secolo scorso?
Contro: L’inizio è un po’
lento, e ci si mette un attimo ad essere pienamente coinvolti. Ma davvero, mi è
piaciuto così tanto che anche questa critica ho fatto fatica a scriverla.
Donne che stanno male: La
protagonista è una donna che sta male (e che se ne va in un Paese LETTERALMENTE
abitato dai cannibali). Ciò che mette tristezza, però, non è tanto il suo
generico stare male, quanto il fatto di non riuscire ad uscire da una relazione
abusiva.
Il libro descrive anche
tante altre donne che potrebbero potenzialmente stare male, ma che se ne fregano e organizzano un’orgia lesbica mensile.
Lacrime versate: molte,
ma attutite dal fatto che la storia vera di Margaret Mead è in realtà meno
tragica e, di conseguenza, ci da speranza.
Attendo di sapere cosa ne pensate, e rilancio una sfida: avete da consigliare libri ambientati in Italia alla fine dell'Ottocento?
Attendo di sapere cosa ne pensate, e rilancio una sfida: avete da consigliare libri ambientati in Italia alla fine dell'Ottocento?
Interessante la lista, ho già segnato un paio di titoli per leggermeli :)
RispondiEliminaPer il libro mi viene in mente Metello e al momento nulla d'altro!
Metello! Vero, bravissima
RispondiEliminaUh poi anni fa lessi questo: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Mille_anni_che_sto_qui
RispondiEliminaHo ricordi un po'vaghi ma potrebbero esserci donne che stanno male... ;)
Che bello, mi mancavano questi post!
RispondiEliminaConfesso che di Miss Peregrine ho amato la prima parte del primo libro, ma poi si è trasformato in un classico young adult e mi è venuto un po’ a noia, mentre mi ha abbastanza deluso il film di Burton (cioè, fatto bene, ma c’erano troppe cose campate là senza senso e un finale troppo affrettato), per cui credo di aver chiuso con questa serie. Per Wild Swans concordo sullo stile, che mi ha reso la lettura piuttosto pesante e, lo ammetto, qualche volta ho bypassato alcune parti.
Per il resto, mi hai dato delle idee idee di lettura piuttosto interessanti, dalle biografie a A volte ritorno, che ora sono proprio curiosa di leggere!
D'accordo con miss Peregrine, infatti sto esitando a leggere il seguito... e si, Wild Swans alcune parti erano davvero un po' difficili da leggere, però la trama mi è molto piaciuta
EliminaIo non amo gli ebook, sono ancora affezionata ai libri cartacei.
RispondiEliminaHo il comodino pieno di libri che non ho il tempo (e di base direi neanche la voglia in questo momento) di leggere :(
Io invece leggo un sacco... e quindi mi tocca l'ebook reader perche' facendo una vita sempre in movimento non saprei proprio dove metterli!
EliminaEsatto, con questa vita che faccio, anche a me il Kindle ha rivoluzionato tutto e leggo molto di più da quando ce l'ho!
EliminaLibri di carta letti ostinatamente su trenord. Un mesetto fa siccome non ho più ripiani sulla libreria ho fatto addirittura l'esperienza mistica di un prestito alla biblioteca comunale di como... "cose che voi umani ..."
RispondiEliminaIn questo periodo John Niven è il mio scrittore preferito e il primo che ho letto è proprio A volte ritorno, che ho trovato geniale. L'ho terminato sul treno in singhiozzi disperati (chissà perché, mi aspettavo che finisse diversamente ma insomma, la storia di Gesù la conosciamo, no?) e mi è tornato l'odio per gli Americani e la paura di mettere piede negli USA, sia mai che qualcuno si sbaglia e ti condanna a morte (tipo Sacco e Vanzetti). Maschio bianco etero è l'unico che mi manca ma è sulla lista. Degli altri non ne ho letto nessuno (forse La bastarda di Istanbul, ma anni fa e non mi ricordo bene) ma mi è venuta voglia di comprarli praticamente tutti! La mia carta di credito ringrazia sentitamente.
RispondiEliminaAhah mi spiace per la carta di credito ma poi dimmi che ne pensi dei libri!
EliminaBei consigli, sempre belli questi tuoi decaloghi per e-reader :)
RispondiEliminaCome consiglio di letture ambientate in Italia a fine Ottocento, mi viene in mente Verga che sicuramente hai già letto:hai mai letto invece Grazia Deledda? "Dopo il divorzio", "Cenere" ed "Elias Portiolu" sono stai pubblicati intorno al 1900. Danno begli scorci sulla società sarda di fine Ottocento e su una visione innovatrice della donna, contestualizzata in quel tempo.
Deledda mi piace molto! L'ho però letta anni fa a scuola e potrebbe essere una buona occasione per riprenderla...
EliminaVero, anche io l'ho riscoperta con piacere ora in età adulta :)
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