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mercoledì 12 ottobre 2016

Max Weber

Max Weber e' considerato uno dei padri della sociologia ed e uno dei piu' importanti pensatori tedeschi. A dirla tutta Max e' nato in Prussia perche' non e' proprio recentissimo, ma il suo pensiero e' profondamente radicato nella societa' tedesca e spiega mooooooolto bene alcuni fenomeni crucchi contemporanei.

Infatti, tra le altre cose, Max parlava di burocrazia. Diceva che con l'avanzamento della modernita' la societa' era sempre piu' razionale, impersonale. Si creava quella che lui definiva una "gabbia di ferro" (iron cage) tenuta in piedi da un sistema burocratico-amministrativo.

Leggendo Max, ho sempre pensato fosse un tantinello negativo. Mai quanto Ted, ma sempre un po' vedeva nero. Certo, come spiega la sua pagina Wikipedia da giovane universitario si divertiva a bere e baccagliare ('drinking and fencing'), ma poi pero' ha sposato una con cui pare non abbia mai consumato.

Nella foto di Wikipedia sembra un pochino triste, eh

Ho capito solo vivendo in Germania la vera causa del suo pessimismo. La gabbia di ferro ESISTE. Io l'ho sperimentata e non c'e' pratica zen, iniezione di serotonina o film con Johnny Depp che tenga: e' terribilmente frustrante, deprimente, e ti fa venire voglia sia di afferrare un nodoso bastone di quercia e inseguire gente a caso per gli uffici sia di dare ripetutamente colpi al tavolo con la testa per mezz'ora.

Per esempio, l'altro giorno mi ha chiamata la banca. Una gentile impiegata mi ha detto che l'amministrazione pubblica da cui sono assunta aveva per sbaglio trasferito a me i soldi destinati ad uno che aveva un nome simile al mio, tipo Giupius. Mi ha messo davanti alla scelta: vuoi ridare i soldi a Giupius, o lasciare che lui muoia di fame ed essere disonesta ricca e felice per sempre?

Io ho ridato i soldi a Giupius. Perche' credo nel karma, perche' sono orrendamente onesta, e perche' ho una paura tremenda che in realta' Angela Merkel mi guardi e mi giudichi in una sorta di Grande Fratello.

Poi pero' mi sono accorta che a me non era stato pagato nessuno stipendio, visto che i soldi erano in realta' di Giupius. Allora sono entrata nella grande gabbia di ferro della burocrazia tedesca, andando nell'ufficio di risorse umane.

Ora, in un articolo che parlava di Weber ma che raccontava pure dei gossip, ho letto che Max per piu' di cinque anni non ha pubblicato nulla. L'autore dell'articolo faceva notare che l'accademia oggi ha una logica di "publish or perish", ovvero con un gap cosi' lungo senza pubblicazioni, Max sarebbe stato licenziato (cio' accade in tutte le universita' del mondo tranne che in Italia dove vecchi e inutili professori stanno attaccati alla cattedra come delle cariatidi e mai vengono mandati via pure se non pubblicano manco un tweet, btw). Ovviamente al tempo di Max era diverso, e poi, dico io, dopo cinque anni questo se n'e' uscito con l'"Etica Protestante e lo Spirito del Capitalismo," che e' tipo un libro base della sociologia. Mica la Pimpa.


Ad ogni modo, ora so che Max non ci ha messo tutto quel tempo a scrivere perche' era ubriaco/frustrato/ci vuole un po' ad inventare una nuova disciplina. No. L'ha fatto perche' quando sei un accademico in Germania passi tutte le tue stramaledette giornate a rincorrere la burocrazia. Ad iscriverti in comune. A trovarti un'assicurazione medica. A fornire tutti i maledetti documenti che ti servono per avere il rimborso di una conferenza (oggi la segretaria mi ha chiesto con aria inquisitoria se avessi dormito in un letto singolo o matrimoniale durante una conferenza, e quando ho risposto che era matrimoniale, lei ha fatto presente che le guidelines prevederebbero un letto singolo. Per dire).

Poi sono andata all'ufficio risorse umane perche' non mi avevano pagato lo stipendio. La responsabile non rispondeva a mail e telefono, cosi' le ho fatto un agguato. Le ho chiesto ragioni del mio stipendio.
"Ma non lo so, non e' il mio lavoro" ha detto lei, brusca.
Scusa. Mi sa che dovevo andare a chiedere al calzolaio, allora.

Su mia insistenza ha controllato cosa non andava. Ho decretato che era colpa mia perche' PRIMA ho firmato il contratto di lavoro e POI mi sono iscritta in comune per il domicilio, quindi non mi pagano.
"Ma quando sono arrivata stavo in un AirBNB, non potevo iscrivermi in comune" ho cercato di spiegare io
"Allora dovevi aspettare a firmare il contratto" ha detto lei
"Ma VOI mi avevate detto che dovevo firmarlo prima di inizare a lavorare (e mi avete pure minacciato di non assumermi perche' non avevo tutti i documenti che volevate, e non li avevate perche' mancava il certificato di dottorato, che mancava perche' ancora non mi ero dottorata, ma voi non volevate ascoltare ragioni)

Insomma, non solo la gabbia di metallo, ma anche Asterix e le dodici fatiche 



A questo punto mi sono chiesta come faccia la Germania a stare cosi' bene. Hanno soldi, hanno welfare, hanno buoni stipendi... com'e' possibile, visto che sono governati da un tale sistema amministrativo? Al momento non faccio altro che immaginarmi Angela che chiama tutti i ministri e con aria diabolica dice "Ah! Inventiamoci nuovi cavilli burocratici per rovinare la vita a questi idioti!"

Com'e' finita la mia storia?
La signora delle risorse umane ha decretato che dovevo andare in un centro finanziario, ma non sapeva dirmi cosa fosse ne' dove fosse. Al mio insistere ha risposto
"Mrs Giupy, don't you see I'm busy with my work?" Signora Giupy, non vede che sono impegnata con il mio lavoro? (E qui ho iniziato a sospettare che forse davvero stavo parlando con un calzolaio)
Al che io ho avuto un momento di alterco e, non avendo piatti da lanciare, mi sono limitata a piazzarmi in mezzo all'ufficio dicendo "I have no fucking idea where this fucking office is".
Non tanto per tutta la situazione, quanto perche' mi ha chiamato "signora" e non "dottore". Respect, please.

Alla fine ho (forse) risolto. Pero' ora capisco un po' di piu' Weber, i suoi cinque anni senza scrivere, e le sue idee sulla burocrazia. Coraggio Max, oggi ti stimo un po' di piu', non solo come pensatore, ma come persona. D'ora in poi nel fare una linga e strenuante fila per poi scoprire che sono nel posto sbagliato, pensero' che ci sei passato pure tu, e un po' mi sentiro' sollevata.


E voglio dire, la gloria imperitura di stare in un meme

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