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mercoledì 7 marzo 2018

Manuale del Voto all'Estero


I cittadini Italiani residenti all'estero, iscritti nelle specifiche liste elettorali, possono votare senza rientrare in Italia tramite il Consolato di riferimento. Per questo scopo è stata costituita una Circoscrizione Estera. Il seguente manuale aiuta i cittadini Italiani residenti all'estero a esercitare il loro diritto di voto.

Il voto all'estero si compie attraverso le seguenti fasi, notificate dagli organi competenti:

1) Il cittadino Italiano residente all'estero riceverà un plico elettorale per il voto per corrispondenza.

Per votare è necessario includere il certificato elettorale allegato nel plico elettorale. Il cittadino, oltretutto, deve utilizzare una penna a sfera per indicare il simbolo del partito ed, eventualmente, una preferenza. Dovrà poi munirsi di una molletta da bucato per turarsi il naso e compiere la propria decisione.

Nel caso il cittadino volesse votare il Südtiroler Volkspartei, è pregato di notare che la lista non è presente nelle circoscrizione estere, così come Potere al Popolo (il che potrebbe essere un indicatore di quanto questi partiti siano considerati importanti nell'ottica generale delle cose). 

La busta è già affrancata, quindi non è necessario comprare un francobollo. E' però necessario imbucare la busta entro il primo di Marzo. Le schede elettorali filmate mentre prendono fuoco non saranno considerate valide.

Consigli per il voto: prima di ricevere il plico elettorale, il cittadino si farà andare il caffè di traverso nel ritrovarsi nella cassetta della posta il volantino Salvini Berlusconi e Meloni. Il volantino insegna che non importa quanto lontano dalla madrepatria si scappi, le cose che volevi lasciarti alle spalle ti troveranno comunque. Il cittadino è invitato a porre il materiale elettorale tra i rifiuti riciclabili (per salvaguardare l'ambiente).

Prima del voto, il cittadino vedrà anche le sue pubblicità di Facebook passare da "hai trent'anni, non è il momento di fare figli?" "Hai trent'anni, non è il momento di metterti a dieta?" a "vota PD!" "Vota 5 Stelle!" Il cittadino è invitato ad ignorare questi messaggi, o essi diventeranno chat di messenger che non lo lasceranno più. 


 

2) Il cittadino Italiano residente all'estero non deve recarsi alle urne, in quanto il suo voto avviene per corrispondenza.

Il cittadino è quindi libero di passare la domenica in un luogo non italico tentando di ignorare ciò che sta avvenendo in patria. Possibilmente, è gradita la visita a luoghi che concentrano l'attenzione sull'identità Europea piuttosto che su quella Italiana.

Consigli per il voto: l'Italiano residente all'estero nella Circoscrizione Europa è un europeista convinto. O altrimenti è molto pirla. Gli è quindi consigliato recarsi in luoghi che gli ricordino la bellezza e l'importanza di Madre Europa, e dove possa eventualmente farsi prendere dal panico per una sua morte imminente.

Per quanto la meta più ovvia sia Bruxelles, mi permetto qui di proporre Francoforte. Mentre Bruxelles, nel suo grigiume, ha un nonsoché di frizzantino (la birra, probabilmente) che rende l'Unione Europea un po' sexy, Francoforte ha quella serietà teutonica (e quel liquore di mele) che sicuramente fa sorridere Jean-Claude Juncker e che a suo tempo di sicuro rendeva contento anche Robert Schumann.


Oltretutto, mentre Bruxelles e Strasburgo ospitano Istituzioni Europee i cui funzionari hanno come impiego principale quello di scrivere blog bellissimi e di creare meravigliose pagine Facebook,  Francoforte contiene il vero, pragmatico, solido centro dell'Europa: la Banca Centrale Europea.  Un edificio che è stato fatto basso e tozzo solo per non mostrare opulenza. Ditemi voi se, di fronte alla mestizia di una microtorre dai complessi di inferiorità, noi dovremmo ancora star qui a voler uscire dall'eurozona.


In centro a Francoforte c'è poi un simbolo dell'Euro che ti fa venire voglia di mettere mano al portafoglio e dare un soldino a Mario Draghi. Di pagare tutte le tue tasse e magari anche qualcuna di più. Di togliere le tue banconote da sotto il letto e affidarle tutte ad una banca tedesca (o, meglio, del Lussemburgo). Altro che referendum sull'euro. 



 

3) Il cittadino italiano residente all'estero, nell'aspettare lo spoglio delle schede, può addurre il fatto di non prendere LA7 all'estero dove vive per evitare la maratona Mentana. Questo è consigliato anche da molti medici iscritti all'AIRE: evitare di pensare ai risultati elettorali porta a notevoli benefici gastrointestinali, aiuta ad evitare problemi di fegato, e allevia il mal di testa in almeno il 70% dei casi. 

Consigli per il voto: l'italiano all'estero per questioni di studio e ricerca (altrimenti detto "cervello in fuga") potrà saltare la maratona Mentana celebrando la cultura ed il sapere. Una meta suggerita è  Heidelberg, dove c'è la più antica università della Germania. In particolare, nel contemplare un edificio che per secoli si è dedicato alla trasmissione della conoscenza, il cervello in fuga (ma comunque iscritto all'AIRE e quindi avente diritto al voto) potrà pensare ai titoli di studio e alla conoscenza delle lingue straniere delle persone che saranno elette e confrontarli con i propri. Di conseguenza, potrà al tempo stesso intristirsi per l'inutilità dei suoi dieci anni passati sui libri, e rallegrarsi dell'essere, per l'appunto, scappato. 


Inoltre, Heidelberg è famosa per un bellissimo castello, dove ci sono gigantesche botti di vino. Storicamente le cantine erano controllate dal nano giullare Perkeo, famoso per aver pronunciato la frase "I drink and I know things", che ben riassume il sentimento attuale dell'Italiano cervello in fuga. 


4) Il cittadino italiano residente all'estero potrà approcciarsi ai risultati elettorali fingendo di essere nel 1994 (basta sostituite Bossi con Salvini) ed evitare Internet. Limitarsi ai giornali cartacei che, con un po' di fortuna, sono in lingue che non capisce benissimo. Più lontano egli sarà dall'Italia, più c'è la possibilità che le elezioni italiane non siano considerate degne delle prime pagine. In questo modo, può prolungare di qualche ora la beata ignoranza di non sapere chi sia stato eletto. 

IMPORTANTE! Non recarsi per nessun motivo in ufficio. I colleghi potrebbero prendere in giro il cittadino italiano residente all'estero fino allo sfinimento. Unica eccezione possibile per i cittadini che risiedono negli Stati Uniti.

Consigli per il voto: l'Italiano all'estero è invitato a consolare la propria tristezza con l'alcol.  Consigliata la Deutsche Weinstraße, la strada del vino tedesca. E' particolarmente indicata perché da la sensazione di essere in un luogo un po' irreale, essendo più calda e con gente più amichevole del resto della Germania. Ma, al tempo stesso, la sua funzione escapista è limitata dal fatto che è molto più grigia e meno fiorita dell'Alsazia (e, di conseguenza, è una meta molto più di nicchia e radical chic): aiuta a dimenticare per un po' il mondo reale, ma l'allegria che  mette è comunque, tipicamente, tedesca. Un'allegria, insomma, che non previene dal pensare ai problemi del mondo e, prima o poi, porta a rassegnarsi a vedere chi è stato eletto.

Inoltre, la Deutsche Weinstraße è, come facile supporre, in Germania, un posto dove fermarsi in una guesthouse significa trovare al buffet della colazione il prosecco, e vedere una coppia di anziani berlo felici. In cui ogni paesino ha affisse le foto della Principessa del Vino, la ragazza locale che più assomiglia alla sorella paffuta di Heidi. Non si può restare molto depressi troppo a lungo. 



La Deutsche Weinstraße è anche piena di crocifissi e madonne e santi protettori del vino, ai quali l'Italiano all'estero può appellarsi perché, per magia, gli venga concessa la cittadinanza canadese


5) Per tutta la settimana successiva alle elezioni in Italia, il cittadino italiano residente all'estero è autorizzato a interagire con la popolazione locale del Paese in cui vive nel seguente modo:


Es gab die Wahl in Italien, oder ?

Les élections en Italie? Mais moi, je n’en sais rien! Je semble en peu Italienne, mais je viens de Nice. Et je ne m’intéresse pas de tous de ce que passe en Italie, je suis aussi en peu fâchée avec les Italiennes parce que ils ont nous volé Garibaldi.


Vive la France, vive la baguette, et a mort le bidet !


10 commenti:

  1. Io sono fortunatissima, quaggiù le elezioni italiane non interessano a nessuno, nessuno ne sa niente e di conseguenza non sono obbligata a parlarne con nessuno... cosa di cui al momento sono molto lieta.

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    1. Meno male, in Germania invece ne vogliono parlare tutti, sti maledetti...

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  2. Qui in Repubblica Ceca i telegiornali stanno mostrando il faccione di Berlusconi da una settimana ormai, abbastanza da farti passare la fame (dal momento che in genere vanno in onda a mezzogiorno, orario a cui gli amici slavi stanno già digerendo il pranzo).
    Io "purtroppo" ho mandato i moduli per l'iscrizione all'Aire da appena un mese, quindi niente voto dall'estero, almeno non stavolta. Vedendo come sono andate le cose, non so se essere arrabbiata o sollevata...

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    1. Quand'ero in America per un disguido dell'AIRE non avevo ricevuto i moduli ma ammetto che un pochetto ero felice, essendo che per me le elezioni sono fonte di ansia e non so mai che votare (e non sono neanche mai felice di quello che votano gli altri)...

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  3. Posso dire che questo post è meraviglioso? Ho riso un sacco (ma non so se è l'effetto che volevi creare).

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    1. Ahaha grazie! Si si volevo far ridere, meglio che piangere!

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  4. Non vale però, hai pubblicato questo post solo il 7 marzo! Ne avrei avuto bisogno prima del 4, l'avrei decisamente presa con più humor :D

    Comunque, se da una parte ci tengo a difendere il mio diritto di voto anche vivendo all'estero, dall'altra questa cosa di inviare la letterina con le schede elettorali al Consolato di Barcellona (che ci mette tipo 2 mesi solo per rispondere a una mail di cambio residenza), non mi convince mica tanto...

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    1. No neanche a me, poi ci ho pure lavorato in un consolato per un po', e questo mi rende abbastanza convinta che il nostro voto sia finito in un cestino da qualche parte...

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  5. Io invece mi sono voluta molto male e ho seguito tutto lo spoglio in diretta e siccome manco il 5 lavoravo, sono stata attaccata alla TV tutta la sera (tra l'altro ho visto Vespa e non Mentana, per farmi ancora più male). E ovviamente non sono riuscita a scappare alle domande dei colleghi. Ho cercato di spiegare, poi mentre parlavo mi sono vista offrire un paio di benzodiazepine da un infermiere preoccupato per me. Avrei dovuto leggere la tua risposta in francese prima :)

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    1. Quanto coraggio... comunque la risposta vale solo se stai in un posto non francofono! C'è pure la versione crucca "Nein, ich komme aus Deutschland... Ich liebe Frau Merkel und die GroKo. Ich esse currywurst und sauerkraut den ganzen tag. Sie sind so viel besser als pizza"

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