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giovedì 14 settembre 2017

Dio ama la burocrazia

Per lavoro, io studio le religioni. E nel caso ve lo chiediate NO, non sono una suora e neanche il prossimo Papa Francesco. Io sto con un taccuino e una pipa a osservare la gente e prendo appunti ridacchiando e lanciandogli acini d’uva per vedere se reagiscono (in senso metaforico, eh. Non fumerei mai la pipa).

Il mio lavoro mi porta a conoscere gente molto interessante e a fare scoperte che poi pubblico nei miei articoli accademici. Quando le scoperte che faccio sono troppo stupide fuori contesto per essere pubblicate, le metto sul mio blog.

Per esempio, ho scoperto che dio adora la burocrazia. Per dio intendo quello di ebrei, cristiani, e musulmani (perché si – SORPRESA! – e’ lo stesso. Fatevi un master in Religious Studies se non mi credete). Nonostante la gente pensi che per andare in paradiso basti essere buoni, sappiate che non e’ vero. Bisogna seguire le REGOLE. Andare in edifici religiosi quando serve. Fare i rituali giusti. Dire le paroline prestabilite. Parlando con due amici israeliani, mi sono resa conto che tutta questa burocrazia e’ portata all’estremo in Israele, e ho deciso quindi di farci sopra un post.

Il post e' accompagnato da foto dal film "Jesus Christ Superstar"

(Disclaimer: questo post non intende offendere la sensibilita’ religiosa di nessuno. Se siete molto religiosi sappiate che vi rispetto, ho gia’ pronti per voi degli acini d’uva)

(Disclaimer 2: questo post non ha velleita’ anti-Semite – cosa che, visto il momento storico in cui viviamo, mi sembra giusto precisare. Parlo di Israele perche’ per l’appunto mi sono appena stati raccontati degli aneddoti. Pero’ tutte le religioni sono uguali. Sappiate che il dio cattolico e’ burocrate come quello di Israele. Giusto per fare un esempio: senza ostia non si fa la comunione, senza comunione non si va in paradiso. Come fanno I celiaci? Tutti all’inferno! Perche’ non esiste il gluten-free in paradiso. Sappiate che dio vi ha fatti celiaci per vedervi bruciare tra le fiamme dell’inferno, mwahahahaha. Oppure perche’ si diverte a vedervi correre in bagno imbarazzati dopo ogni messa, mwahahahahah)

(Disclaimer 3: oh, non e’ che tutte le persone religiose seguono ste regole. Parliamo comunque di un gruppetto di fanatici della burocrazia)

(Disclaimer 4: comunque sto dalla parte della Palestina. Cosa del tutto irrilevante per l’economia del post, ma mi andava di scriverla)

Il primo grande scoglio burocratico degli Ebrei e’ il cibo. Visto che nella Bibbia da qualche parte tra “lapida tua figlia se viene violentata” e “uccidi a sassate I sodomiti” c’e’ scritto “non mangerai il vitello nel latte della madre” e altre frasi ugualmente insensate, alcuni Ebrei hanno preso il testo sacro come una sorta di Giallo Zafferano delle proibizioni alimentari.

Cosi’, per mangiare Kosher come vuole Bibbia Zafferano, la carne non deve essere mischiata con i latticini. A seconda del tipo di Ebreo che sei (sefardita, ashkenazita, o che) questa proibizione puo’ prendere sfumature diverse: dopo aver mangiato carne devi aspettare dalla mezz’ora alle sei ore per berti il latte. Non oso pensare quanto tempo ci mettano a finire l’Happy Meal con milk shake da Mc Donald’s.

E qui si pone la questione: e se mi cade una mosca nel milk shake dopo che ho aspettato le mie sei ore dall’hamburger? La risposta e’ che te la puoi mangiare lo stesso, perche’ c’e’ effettivamente un limite molto piccolo di carne che puoi mischiare ai latticini. Puoi pure farti dei gustosissimi involtini di vermi e ricotta e la panna cotta con la cimice, se ti garba.

I prodotti che si vendono al supermercato devono quindi essere certificate Kosher da un rabbino. Se ci fate caso prodotti cosi’ esistono pure in Italia, ma in Israele ovviamente ce ne sono di piu’. Cosi’ non solo I rabbini vanno a controllare nelle fabbriche dove si produce cibo, ma mettono anche telecamere 24/7 per controllare che nello stracchino non cadano troppe mosche.

Oltre alla carne ci sono tutta una serie di animali che non si possono mangiare. Mi piacerebbe dirvi che conosco queste regole,  ma non le conosco. So che a seconda del tipo di squame e del tipo di zampa dell’animale ci sono una serie di animali che sono totalmente offlimits, tipo i gamberi.


Ovviamente le cose Kosher vanno cucinate a parte per evitare le contaminazioni, proprio come io con il glutine. A differenza mia, pero’, che faccio lo slalom tra le cazzo di briciole dei miei colleghi, il Kosher richiede SEPARAZIONE ASSOLUTA, e quindi in ufficio c’e’ una pentola adibita solo per il Kosher. D’altronde io non ho bisogno di pentole apposta perche’ se mi contamino mi riempio solo di bubboni rossi e vomito, invece questi si rischiano proprio la vita eterna. Scema io che pretendo lo stesso trattamento.

Un’altra similitudine tra Ebrei e celiaci la troviamo nella celebrazione di Passover, la Pasqua ebraica. Proprio come il celiaco appena diagnosticato, colui che celebra Passover passa lunghe ore ad eliminare ogni briciola di pane dalla propria casa, girando per gli angoli con una torcia ed una piuma per togliere ogni residuo.

Come avrete intuito, le celebrazioni sono intrise di burocrazia. Il sabato e’ vietato fare una serie di attivita’, come lavorare, e fin qui mi trovate d’accordo. Pero’ bisogna pure evitare la tecnologia, per esempio non accendere la luce, o usare il computer, o il telefono. Voglio dire, vi immaginate il vostro unico giorno libero senza Netflix?

A proposito di tecnologia, in Israele e’ anche stato inventato un oggetto meraviglioso che e’ il Kosher phone. Questo telefono e’ un Nokia 3310 travestito da Iphone, quindi non si collega ad internet, non ha le app, ma lo schermo si riga con nulla. Questo perche’ la persona che lo compra vuole sentirsi hipster con l’iphone (e tra barbe e boccoli un po’ sulla buona strada sono) pero’ non vuole connettersi ad Internet che e’ un luogo pieno di cocktail di gamberetti e briciole di pane.


Un altro problema di Internet e’ che ci sono le donnine nude. Ora, e’ comune pensiero nella nostra epoca che le Musulmane si coprano ma in tutto il resto del mondo le donne vadano in giro mezze biotte perche’ sono libere. E qui ci sbagliamo: le tre principali religioni monoteiste (che, come ho scritto sopra, hanno tutte lo stesso dio) sono accomunate da una galoppante sessuofobia misogina. Cosi’ certe donne ebree girano tutte coperte da strati e strati di vestiti e con un velo in testa.

Questo succede perche’ si dice che un capello di una donna e’ come il suo pelo pubico (e, tecnicamente, un po’ vero sara’ eh. Sempre peli sono), e quindi vedere I capelli si una signora e’ come vederla nuda. Nel terrore che sfugga un capello dal velo, alcune si rasano a zero. Il velo puo’ essere sostituito da una parrucca, perche’ mostrare i peli pubici di qualcun’altro va benissimo. A meno che non siano capelli indiani sacrificati ad un tempio Indu’, perche’ in quel caso si tratta di adoratori di idoli e a dio i capelli degli adoratori di idoli non piacciono.

Se la storia del capello= pelo pubico puo’ sembrare seccante, c’e’ da notare che anche la VOCE delle donne e’ considerata un pelo pubico. Quindi, sentire una donna cantare e’ un po’ come vederla nuda. Per cui si, gli uomini si metteranno le kippah che non ho mai capito come sta su ai calvi, ma decisamente in Israele e’ meglio sperare di nascere con un pene. (e qui mi trattengo dal fare battute di bassa lega sulla circoncisione)


Dopo aver sentito tutto questo, penso sempre di piu’ a dio come un burocrate. Li’ seduto, con la giacca stinta sui gomiti e gli occhiali da presbite, che guarda i documenti.
“Eh, ma lei si e’ fatto un cheeseburger, molto male!”
“Si ma ho salvato dieci bambini da un incendio…”
“Eh ma ha ascoltato Celine Dion! Lo sa che la voce di quella donna e’ un unico pelo pubico?”
“Si ma sono un amorevole marito e padre di famiglia, lavoro duramente”
“Si ma qui, nella postilla, c’e’ scritto che lei di sabato gioca a pac-man”
“Eh ma faccio anche volontariato con i poveri e gli compro da mangiare tutte le settimane”
“Guardi mi spiace, lei passera’ l’eternita’ a raccogliere le briciole di pane che non ha raccolto in vita. Avanti il prossimo!”

Quindi ecco, ad immaginarmi dio cosi’, non riesco a fare a meno di credere che sia Tedesco.

Anche se, secondo fonti accreditate, dio esiste e vive a Bruxelles.

(Voi che al momento state li a ridervela per ste storie di gente rasata con parrucche, sappiate che se avete al collo lo strumento di tortura con cui e’ stato ucciso quello il cui sangue vi bevete la domenica, ho una borsa piena di acini d’uva per voi)  




5 commenti:

  1. La cosa che mi ha sconvolto di più è la storia dei capelli. Chi riesce a pensare cose del genere ha problemi molto grossi.. e sono abbastanza sicura che non si tratti di una divinità.

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    1. E ce ne sono eh... pure io ho quest'idea che alle divinita' I capelli stanno bene, ma non sono io a fare le regole (purtroppo)

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  2. Di recente ho letto 'Gesù lava più bianco' di Bruno Ballardini, immagino lo conoscerai. Fantastico e agghiacciante allo stesso tempo, ritrovare sapienti meccanismi markettari travestiti da burocrazia religiosa. Ti ci vedrei bene a scrivere qualcosa di simile!

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    1. Qui mi tocca fare un po' di self-promotion: ti consiglio anche "Gesu' e i Saldi di Fine Stagione". Nel capitolo sul Giappone, intorno a pagina 84, compare una certa Giulia.
      Quello viene dalla mia tesi di specialistica...

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