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martedì 14 marzo 2017

Il mio Grosso Grasso Matrimonio Nipponico

Sono stata ad un matrimonio in Giappone. Che uno dice, non e' proprio dietro l'angolo. Pero' il Giappone e' il mio posto preferito al mondo e il Giapponese e' la mia lingua preferita, si sposava la mia host sister di quando ho vissuto in Giappone e poi io cerco sempre scuse per viaggiare, quindi perche' no?

E poi, i matrimoni Giapponesi sono BELLISSIMI.

Ora, io non e' che sia proprio grande fan dei matrimoni. Pero' questo merita di essere descritto, perche' non credo sia un'esperienza molto comune.

Il matrimonio si celebrava in una chiesa. La mia amica e suo marito, entrambi giapponesi, non sono Cristiani.
E non intendo "non sono Cristiani" come voi che dopo la cresima in chiesa non ci siete mai andati manco per proteggervi dalla pioggia ma vi sposate davanti al prete ufficialmente per far piacere alla nonna ma in realta' perche' siete degli ipocriti a cui piace la location. No, non sono Cristiani nel senso che in casa hanno l'altare Shinto e di tanto in tanto vanno al tempio Buddhista.


(Micro inciso sulle religioni giapponesi MOLTO approssimativo (Yamatologi non abbiatene a male)- i Giapponesi in origine hanno lo Shinto che venera i kami che sono divinita' della natura ma pure degli antenati - se vi guardate Miyazaki imparate tutto cio' che serve sullo Shinto. Poi e' arrivato il Buddhismo da Cina e Corea e i Giapponesi hanno deciso di buon grado di integrarlo con lo shintoismo, cosi' ci sono i kami, i buddha, e un tot di divinita' a caso prese da altri Paesi asiatici tutti assieme appassionatamente. Poi sono arrivati i missionari cristiani, molti sono stati uccisi male ma qualcuno ha portato effettivamente il messaggio cristiano, che e' stato inglobato assieme allo Shinto e al Buddismo, per cui per esempio Maria e' assimilata al bodhisattva Kannon. Oggi i Giapponesi si dicono tutti atei, festeggiano Capodanno in templi Shinto, quando muore qualcuno fanno il funerale Buddista, e si sposano in chiese Cristiane).

Il matrimonio era celebrato in una chiesa che era stata costruita apposta per celebrare i matrimoni. Per prima cosa e' entrato il cerimoniante, un tizio che sembrava un giocatore di football Americano biondo vestito da prete. Poi sono arrivati gli sposi, con vestito bianco e abito elegante, accompagnati dalla musica di un secondo presumibilmente Americano biondo con addosso una sorta di tenda in vellutino rosso che suonava un finto organo accompagnato da altri compari vestiti uguali che cantavano.

Il Giocatore di Football non era un prete e la chiesa non era una chiesa. Il Giocatore di Football ha iniziato a fare quella che sembrava una messa in Giapponese con alcune frasi semplici e salienti in Inglese, con tanto di Amen e tutto il resto, ma non era DAVVERO una messa. Ha invitato gli sposi a prendersi la mano e unirli con un pezzo della stola che aveva addosso e poi gli ha fatto firmare dei documenti. Che pero' non erano davvero dei documenti, perche' i due erano gia' sposati in comune e il finto prete come forse avrete intuito, ha zero potere religioso e civile.
E' probabilmente un insegnante di Inglese part-time che nei week end impersona un prete.
Il mio idolo.

Siamo usciti dalla chiesa per lanciare petali di rosa (perche' il riso farebbe strano in Giappone, no?) seguendo le istruzioni di una sorta di presentatrice. Costei, armata di microfono, spiegava quello che andava fatto e come farlo, della serie "Ora andate a parlare con gli sposi", "Ora fate le foto", "Ora piangete di gioia" e cose cosi'. La Presentatrice ha anche uno stuolo di schiavi che servono ad assicurarsi che tutto vada bene: tengono il velo alla sposa, le sistemano i fiori nei capelli, mettono il microfono nei posti giusti, ma soprattutto stanno fermi immobili in modo abbastanza decorativo.


Siamo stati spostanti in una finta villa italiana di fianco alla chiesa che si chiamava "Villa Giulia" ed era adibita a sala da ricevimento per i matrimoni. E' iniziato il pranzo. Prima di mangiare, la Presentatrice ha fatto entrare il cuoco, che ha fatto un discorso raccontando quello che aveva cucinato, e tutti gli hanno fatto un applauso. 
Mentre mangiavamo l'antipasto, gli sposi hanno tagliato la torta, e per un attimo ho temuto di doverla mangiare tra il pesce e la carne. 

Invece no, la torta e' sparita. In compenso ci hanno dato della birra prodotta dalla compagnia per cui lavora la mia vita, fatta apposta in edizione "celebration" per le occasioni speciali. Il capo della mia amica, introdotto dalla Presentatrice, si e' alzato e ha fatto un discorso. Poi anche il capo del marito. Io ero li' ad immaginarmi il mio matrimonio e il mio capo che parla di me:
"Giupy e' riuscita a pubblicare un articolo su un giornale che ha un buon impact factor e ha organizzato un panel per una conferenza internazionale. Ah, e tra parentesi si sposa"

Sempre durante il pranzo, si e' alzato in piedi il nonno novantunenne della mia amica (che, per inciso, e' piu' vitale di me perche' i Giapponesi sono indistruttibili quanto i robottoni dei loro cartoni) e si e' messo a recitare e cantare un messaggio di auguri scritto da un suo vecchio professore, che e' stato stampato e donato agli ospiti. Cantava in stile giapponese, che all'orecchio occidentale e un po' becero nostro sembra uno che si schiarisce la gola.
Il testo era in kanbun kundoku 

(Micro inciso sul Giapponese classico MOLTO approssimativo, sempre da far rabbrividire gli Yamatologi: i Giapponesi fino all'ottavo secolo non avevano la scrittura, poi imbarazzati dalla cosa hanno deciso di prendere in prestito la scrittura piu' difficile del mondo, il Cinese. Hanno iniziato cosi' a scrivere in Cinese, ma a leggere in Giapponese, con risultati discutibili. Il kanbun kundoku e' quindi un Cinese un po' strano che si legge come fosse Giapponese e di cui io ho fatto una summer school per due settimane che ha avuto come effetto quello di farmi cambiare completamente ambito di studi).

Ad un certo punto, la sposa e' uscita, seguita dallo sposo che faceva il trenino su incitazione della Presentatrice, con stacchetti musicali dei Back Street Boys (che, sappiamo tutti, per il trenino non va bene affatto). Dopo un po' sono tornati con dei nuovi vestiti, la mia amica con una gonna a meringa rossa con su delle rose stile flamenco. Non ho capito esattamente da dove venisse e che tradizione volesse seguire, ma giuro che e' il vestito piu' bello che abbia mai visto e ora lo voglio indossare tutti i giorni (e voglio degli schiavi che mi tengano la gonna).

Poi, hanno fatto partire una slide show con delle foto degli sposi da bambini e degli sposi con amici e parenti. C'ero anche io e mi sono commossa, e non solo perche' sono egocentrica.
La Presentatrice ha fatto il giro dei tavoli e ha porto il microfono ad ospiti a caso che dicessero cose sugli sposi. Mi sono nascosta sotto la stampa della canzone in kanbun kundoku, e ne sono riemersa solo quando la Presentatrice ha detto di accendere le candele per fare atmosfera e poi spegnerle. 


A quel punto la Presentatrice annuncia la torta, che arriva a fettine composte su dei piatti. Ma non l'avevano gia' tagliata? No, perche' quella che hanno tagliato e' di plastica e serve solo per le foto, per questo l'hanno portata all'antipasto. Tanto nessuno la mangiava.

Poi sono partiti i discorsi dei genitori, delle zie in kimono (bellissimi anche loro, secondi solo al vestito rosso) e degli sposi.

Mi hanno fatto commuovere. E non lo dico in modo ironico come di solito dico le cose su questo blog. Il matrimonio e' stato bellissimo perche' era tutto finto, la chiesa, il prete, la torta. Era uno spettacolo fatto ad arte con la Presentatrice che ci diceva cosa fare con zero spontaneita'. Pero', per qualche ragione, ho trovato che fosse molto piu' vero di tanti altri matrimoni che sembrano veri e invece sono solo un tripudio di ipocrisia. Perche' loro ci credevano davvero. Non erano in chiesa perche' cosi' la famiglia e' contenta, non avevano il vestito bianco perche' lo vuole la tradizione, non si sposavano perche' e' ora di farlo (o forse in realta' si, pero' giuro, davano l'impressione di crederci tantissimo e di farlo solo per il sommo e supremo amore).

Alle due e mezza del pomeriggio, tre ore e mezza secche dall'inizio della cerimonia, la Presentatrice ha detto qualcosa in modo molto gentile, ma che suonava piu' o meno "Vabbe', mo sciacquatevi dal cazzo". Niente lancio del bouquet che, ad ogni modo, era finto. Credo che essere ad un matrimonio cosi' breve sia stata la mia parte preferita, assieme al fatto che ci hanno regalato delle ciotole, bacchette, e dolcetti giapponesi.

Io e moroso siamo usciti estasiati. Non sono una persona da matrimonio e sono sempre piuttosto convinta che non faccia per me, ma se cambio idea, giuro che trovo il modo di farlo cosi' in Giappone. Non potrei rinunciare ad essere sposata da un Giocatore di Football. 

(Le foto di questo post sono prese a caso da una rivista di matrimoni giapponesi che ho arraffato in stazione)


9 commenti:

  1. Che bello! i matrimoni alternativi sono i miei preferiti. Io mi sono sposata in comune (15 minuti) con un vestito blu scuro. Il pranzo è iniziato all'una e alle quattro siamo andati tutti a casa.

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    1. Per me il tuo e' il matrimonio perfetto... sono allergica ai pranzi lunghi!

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  2. Mi piace leggere di matrimoni diversi dal solito :)
    Sai che la cosa della finta torta per le foto sta prendendo piede pure qui? L'ho sentita più di una volta di recente (dove per recente si intende un lasso di tempo non meglio definito tra il 2013 e il 2017).

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    1. Ma davvero? Quello che mi chiedo e', che senso ha? Non farla per niente se non la vuoi, no? Misteri della gente...

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    2. Noooo! La torta finta è per le foto, perché sia perfetta, ma la torta vera da mangiare poi la vogliono tutti, eccome!

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  3. Ma continuo a non capire... perche' allora non fare una torta che e' bella abbastanza anche da farci una foto? Oppure semplicemente fregarsene? La mia amica per esempio voleva una sacher che non e' una torta classica da matrimonio e l'ha fatta, senza mettere torte finte in mezzo. Pero' non so, io in generale non sono una persona da matrimoni quindi non faccio testo...

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    1. Hai perfettamente ragione, anch'io la penso così ma noi non siamo giapponesi e questo fa la differenza... ;)

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  4. Sì, 'sta cosa della torta finta l'avevo sentita anch'io. Che tristezza. Come tante altre cose che sto scoprendo in questi mesi e che mi hanno fatto rabbrividire. Ci sono così tante stupidaggini che la gente fa passare per "tradizioni" da rimanere senza parole (e avrai capito che per me è molto difficile rimanere muta!).
    Comunque io volevo commentare con due informazioni:
    - la presentatrice! Io voglio la presentatrice! Una che al microfono dice "ora piangete!" e la gente lo fa, e poi dice "ora andatevene" e la gente lo fa! Un mito.
    - il vestito rosso! La so! Mia sorella si è sposata con un ungherese, e per la festa in Ungheria (avvenuta DOPO il matrimonio) le è stato intimato di vestirsi di ROSSO, perché è tradizione che dopo il matrimonio la sposa passi da bianco a rosso (ora credo che il motivo sia chiaro, a me fa un po' schifo se ci penso...) e una volta si faceva quando, finita la festa gli sposi partivano per il viaggio di nozze con gli invitati che li salutavano. In quel momento gli sposi si cambiavano d'abito, perché era cambiato il loro status.

    Detto questo... il filmino invece è usanza terrona! I tuoi sposi hanno preso proprio tutte le tradizioni, che bravi! :)

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    1. Davvero il filmino e' usanza terrona? Non avevo idea...

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