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domenica 4 settembre 2016

Tutto il mondo e' Paese

A volte piove. La verdura non sa di nulla. Ci si sente soli, e fuori dalla finestra il mondo e' grigio. Tenti di parlare con qualcuno, ma non capisci nulla di questa lingua ostica.

A quel punto c'e' una sola cosa che consola: l'idea che sto in un Paese piu' civilizzato dell'Italia. 
E non parlo di stipendi, pensioni, stato sociale, servizi, parita' dei sessi, trasporti... no. Parlo di una cosa molto piu' basilare: l'applaudire sull'aereo quando il pilota atterra.

E' consolante e confortante sapere che questo all'estero non succede. Che non si sara' svegliati all'atterraggio da un branco di schiamazzanti fagiani che esultano (per cosa, poi? Per il fatto che non siamo morti? Ed applaudono pure sul taxi? Sul bus? Nella macchina di un amico? Braaaaaaavo che hai fatto il parcheggio a S, braaaaavo, clap clap)


E lo dice molto bene ZeroCalcare

Questa bella certezza, purtroppo, e' durata fino a ieri.
Quando, di ritorno da una nota localita' balneare Spagnola, in un volo stracolmo di Tedeschi, si sono messi tutti ad applaudire.

Al che mi sono guardata in giro: non erano i pronipoti di Hegel, calmi pacati colti e gentili, con cui ho a che fare tutti i giorni e che tanto mi piacciono. Avevano canottiere. Tatuaggi. Infradito. Collane. Schiamazzavano.
Erano praticamente Italiani, anche se erano tutti Tedeschi.

Mi sono sentita moltissimo a casa. Ma non e' sempre una cosa bella. 
In compenso, all'aereoporto di Dusseldorf una cosa bella c'e'


E se qualcuno capisce cos'e' me lo faccia sapere... 





















2 commenti:

  1. E' chiaramente un giraffante!!! ;) Facile, no?? ;) Comunque mi cade un po' un mito sui teutonici che applaudono all'atterraggio!!

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