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giovedì 29 dicembre 2016

La Sindrome di Miranda

(Ovvero: gli uomini preferiscono le sceme)

Sto iniziando a convincermi che hanno ragione Radio Maria e la Westboro Baptist Church: Dio c'e' ed e' un fan sfegatato del patriarcato

Invece, ho ricevuto una macchina per fare il cappuccino

Guardiamo il 2016: muoiono David Bowie, Prince, George Michael, viene eletto Trump a suon di "grabby 'em by the pussy", e infine se ne va l'unica principessa la cui storia merita di essere ricordata. Inizio a chiedermi se non ci sia qualcuno lassu' che davvero si incazza se i gay si sposano e se io mi tolgo il reggiseno.

Questo preludio per giustificare il fatto che il mio post di Capodanno sara' una delle perle femministe di Giupy, particolarmente ispirata dal fatto che ho aspettato un'ora dal parrucchiere leggendo GRAZIA. Ma voi lo leggete Grazia? E' probabilmente scritto da una di quelle persone che fanno i meme anti-vaccini sulla vostra bacheca di Facebook, sia come contenuti che livello di Italiano. Ogni articolo di Grazia che celebra l'importanza di essere bella e magra e di avere certi vestiti provoca una colica ad una femminista della prima ondata. 

Questo mi ha fatto venire in mente un episodio di Sex& the City. Miranda va ad uno speed date e non trova uomini che vogliano uscire con lei. Quando decide di mentire e di dire che di lavoro fa la hostess invece che l'avvocata di successo, trova subito un medico che le chiede di uscire. L'episodio si conclude con il tizio che confessa di aver mentito, e di non essere un medico ma solo un venditore, e di averlo fatto per trovare donne che uscissero con lui.


Trovo l'episodio piuttosto esplicativo: Ops, gli uomini potrebbero sentirsi minacciati se noi siamo piu' di successo. Piu' intelligenti. Con una migliore carriera. E qui possiamo continuare per sempre.

Ammetto che quando per la prima volta ho sentito amiche lamentarsi di non trovare un uomo per questo motivo, ho pensato che esagerassero. In fondo conosco un sacco di donne molto intelligenti che hanno trovato uomini che le amano molto e che non si sentono minacciate da loro.

Poi (dopo aver letto Grazia e aver scoperto quanto poco femminismo ci sia nel mondo) ho fatto mente locale. Conosco tante donne intelligenti che stanno con uomini intelligenti. Conosco anche uomini intelligenti che sono attratte dal modello locale di Chiara Ferragni.
 (scriverei qui che non intendo offendere nessuno, pero' un pochetto una che passa il tempo a farsi fotografie al sedere con su mutande di Topolino e metterle su Internet e ha piu' successo sociale di io che parlo alle conferenze, mi irrita. Yep, gelosia).

Cosi', donne molto intelligenti si mettono spesso con uomini molto intelligenti. Uomini molto intelligenti altrettanto spesso stanno con donne che credono realmente nell'esistenza di vampiri che luccicano nel buio. (meno male che gli ambienti universitari sono ancora molto maschilisti, se non ci fossero piu' uomini che donne la competizione sarebbe spietata) 

Il che mi sembra piuttosto facile da comprendere: c'e' la crisi della mascolinita', uomini hanno bisogno di donne meno intelligenti perche' cosi' si sentono meglio e possono fare un po' di sano mansplaining e siamo tutti felici.


Una cosa pero' non mi spiego: io credo fermamente nella legge della parita' di idiozia fra gruppi. C'e' la stessa quantita' di idioti tra alti e bassi, bianchi e neri, Italiani e Tedeschi, uomini e donne. Se uomini intelligenti si mettono con donne stupide, con chi si mettono le donne intelligenti rimaste single?

Sospetto che queste donne intelligenti si mettano con uomini stupidi. Tuttavia, questa cosa mi manda in crisi, perche' fa vacillare la mia perfetta teoria dell'intellettuale che tornando a casa vuol sentire parlare solo di lacci di scarpe perche' non vuole avere anche nella sfera domestica qualcuno che gli ricorda che non ha mai capito Sartre. Come fa l'uomo stupido a stare con una donna intelligente e non sentirsi minacciato nella sua virilita'? 

Ho elaborato quindi una nuova teoria che si basa su due pilastri, e che non e' assolutamente comprovata ma io ci credo fermamente (commentatemi pure con esperienze vostre personali):

1) Gli stupidi non si rendono poi tanto conto di esserlo. Ci sono uomini positivamente convinti che il verbo havere abbia l'"h" in tutte le sue forme tranne che nella prima e seconda persona singolare presente, che potrebbero sentirsi intelligenti come la loro compagna esperta di Dante, uomini che voterebbero Trump e non pensano di avere un solo neurone meno della moglie politologa. 

2) Non sottovalutiamo il potere della disperazione.
Abbiamo tutti un'amica (o molto piu' d'una) che ci chiede a dire "Com'e' che io sono single e Tizia non fa in tempo a mollarne uno che immediatamente ha gia' uno nuovo?"
Perche', spesso, Tizia non vuole stare da sola. E si accontenta di colui che pensa che i rettiliani ci stanno per governare e che la Brexit avrebbe portato soldi al sistema pubblico sanitario. Tizia non e' mai single perche' il sabato sera guarda Alberto Angela e questo soddisfa la sua dose di intelligenza settimanale, cosi' puo' tornare a parlare di calcio e tubi con il suo ragazzo. Cosi', pian piano, si mette a leggere Grazia e pensa di non essere l'unica, che alla fine va bene cosi', che gli uomini vanno presi per come sono, che forse pure lei puo' nascondere un po' della propria intelligenza per avere qualcuno che tosa il prato. 

Quindi, nel caso la mia teoria fosse vera, vi esorto a cio': cercate di essere consapevoli del vostro QI, e mettetevi con una persona che ha un'intelligenza adeguata alla vostra. Prendetemi per razzista, ma credo fermamente che mischiare diversi livelli di intelligenza non sia mai una buona idea. Uno dei due rimane sempre bruciato. 

Oppure rimanete single, che non c'e' nessun bisogno di mettersi con il caporedattore di Modern Jackass Magazine (espressione coniata da una mia amica) giusto per avere qualcuno da portare ai matrimoni e ai battesimi. Pensate a Miranda, e al fatto che il 2016 e' stato brutto abbastanza: non metteteci anche voi. 





Una delle frasi piu' romantiche che mi sono mai sentita dire e' "Io non potrei mai stare con una persona stupida". Vale piu' di mille altri complimenti.






giovedì 22 dicembre 2016

Frohe Weihnachten

E' arrivato il Natale, o miei adorati lettori, e nell'augurarvi ogni gioia vi raccontero' come l'ho festeggiato io nel posto dove lavoro (e non vi raccontero' invece il Natale in famiglia, che sara' il momento piu' terribile dell'anno tra gente che tenta di farmi mangiare glutine e altra che rimarca la mia inutilita' sociale di non-sposata senza figli)

La cosa bella del posto dove lavoro e' che nessuno si e' opposto alla mia idea di indossare cappelli da Babbo Natale e cantare al karaoke (anzi, ho l'impressione di aver raggiunto un nuovo ruolo sociale nel dipartimento). Il grande-mega-super-boss si e' messo il cappello e ha fatto un discorso molto carino in cui ha ringraziato tutti noi presenti. 
Poi ha alzato gli occhi e ha detto "Vedo tra voi pure alcuni che non si sono segnati nel Googledoc che abbiamo mandato in giro per vedere chi partecipava alla festa. Se non vi siete segnati, non avrete il ringraziamento".
Anche i colleghi Tedeschi hanno concordato che questo e' un po' l'epitome della cocciutaggine burocratica crucca.

Babbo Natale e' stato scelto come tema perche' tutto doveva essere strettamente non religioso, per non offendere i colleghi non cristiani (Salviniani tra voi, non parliamo di Musulmani ma di Ebrei, che in Germania - intuiamo perche' - sono trattati con un pochetto di riguardo). Babbo Natale e' perfetto perche' e' stato inventato dalla Coca Cola, ma e' rosso, quindi piace sia a capitalisti che a comunisti, e in tutto cio' e' splendidamente laico.


Infatti va la pancia, a furia di bere Coca Cola

Mi sono quindi informata presso i colleghi Tedeschi delle loro tradizioni natalizie. Mi hanno spiegato che loro hanno sia San Nicholas il 6 di Dicembre (che e' anche molto multietnico visto che e' un vescovo Turco) che Babbo Natale il 25 Dicembre. Ogni tentativo di capire se fossero la stessa persona ha instigato grandi dibattiti in Tedesco nei quali non mi sono addentrata.

Babbo Natale apparentemente ha un alter ego crudele che gira con una frusta e picchia i bambini che non si sono comportati bene.
Esistono anche delle versioni di questa frusta con delle caramelle attaccate che vengono date come reminder ai bambini, un po' come il carbone della Befana.

Sentendo questa storia non ho potuto fare a meno di ricordare la definizione che Jon Oliver ha dato della Germania:

 "A country whose idea of a bedtime story is two children being left to die in the forrest before being nearly being cooked and eaten and murdering an old woman"


Babbo Natale oltre al socio crudele ha anche venti aiutanti neri.
"Come...neri?"
"Si, con la faccia nera"
"Ma sono... di colore?"
"Si sono i suoi servitori"
"E questa cosa non e' un po'...razzista?"
No. Babbo Natale gira con venti assistenti neri.
Io me li sono immaginati cosi':

Perche' non mi permetterei mai di pensare che Babbo Natale sia stupido

Per essere politicamente corretti abbiamo evitato le canzone religiose (se ovviamente il politicamente corretto esiste ancora dopo i venti neri e il cattivo che picchia i bambini). Abbiamo percio' cantato una canzone che si chiama "Schneeflockchen Weissrockchen"

Dopo aver imparato a pronunciarlo in cinque comodi giorni, ho chiesto a colleghi cosa volesse dire. Mi hanno spiegato che e' "piccolo fiocco di neve con una corta gonna bianca", e che si rivolge al fiocco di neve come fosse una ragazza.
Io l'ho immaginato cosi':

Credetemi, Victoria's Secrets ha creato il completino "Sexy Snowflake"

Poi i colleghi hanno rettificato dicendo che la gonna non e' "corta" ma "piccola" perche' anche il fiocco di neve e' piccolo.
Resta il fatto che quando non inventano storie tremendamente splatter i Tedeschi probabilmente si drogano di Feuerzangenbowle e scrivono canzoni in cui parlano con i fiocchi di neve.

La canzone pero' e' abbastanza orecchiabile e me la canticchiero' fino alla fine del 2017. Ve la metto qui cosi' almeno potete rimanerne ossessionati pure voi:


(E nell'augurarvi Buon Natale vi dico anche che quello che ho scritto in questo post potrebbe non essere vero perche' magari sono i miei colleghi che mi prendono per il sedere nel dirmi queste cose di fiocchi di nevi e servi neri e abusi suoi bambini. Nel caso ne sappiate piu' di me, rettificate pure nei commenti) 







giovedì 15 dicembre 2016

Il canone RAI

Trasferirsi a vivere in un nuovo Paese e' difficile. Nel mio caso, non sto incontrando le normali difficolta' che incontrano gli expat: mancanza di amici, cultural clash, assenza di bidet. No, io sto alla grande, in due settimane gia' bevevo fiera il succo di mela come tutti i Tedeschi. Cio' che mi mette in vera difficolta' e' compiere quelle piccole azioni quotidiane. Come pagare il Canone RAI.

Prima ancora di aver capito quale fosse la mia cassetta della posta, mi era gia' arrivata la lettera della Deutschlandradio. Ho fatto quello che fanno di solito gli adulti in questa situazione: l'ho ignorata.

Pochissimo dopo, ne e' arrivata un'altra. Cosi' ho chiesto ai colleghi gentili di tradurla.
"Devi pagare il Canone Rai" (ok, non si chiama "Canone Rai", ma non e' che sto a scrivere "Deutschlandradio" tutte le volte, no?) 
"Ma nooooo" ho detto io "Io non ho la televisione, quindi non devo pagare!"
Mi hanno guardata cosi' 

















Al che ho capito che questa cosa SI DEVE pagare.
(Gente italiana dice che e' uguale pure per il Canone RAI quello vero, pero' io non l'ho mai pagato. Vero che non vivo in Italia dal 2010 e prima del 2010 ero una studentessa sfigata in subaffitto, pero' se ho fatto qualcosa di illegale non ditemelo che poi mi sento in colpa).

Il Canone RAI tedesco costa 200 euro l'anno, che tu abbia cinque televisioni, una sola, un computer con cui puoi andare ad ascoltarti la radio online, o anche NULLA e comunichi via piccione viaggiatore. Che tu sua Angela Merkel, un rifugiato del Burmini, un mostro verde bavoso, devi sempre pagare uguale (Ma non se hai un coinquilino. In quel caso se lo paga lui tu puoi non pagare nulla. Basta che lo convinci a pagare)

Mi hanno spiegato, pero', che Mamma Germania si e' accorta che il sistema era un po' troppo rigido. quindi hanno introdotto un'eccezione: se sei SIA sordo che cieco paghi solo 60 euro. Ma devi essere sordo E cieco. Se sei solo sordo, o solo cieco, devi comunque pagare 200 euro l'anno.

(Io ora vorrei incontrare la persona che si e' alzata una mattina dicendo: "Allora, i sordociechi forse la tv non la guardano molto, quindi io che sono BUONO gli faccio pagare solo 60 euro all'anno di canone).


Questa persona me la immagino cosi'

Il canone RAI e' solo una delle cose complicate che devo capire vivendo qui. Tutto tende ad essere molto burocratico, e a seguire regole molto precise.

Per esempio, mi sono iscritta ad un corso di Tedesco. La segretaria mi dice che devo pagare l'iscrizione.
"Ok" dico io "va bene la carta o volete un assegno?"
"Nein nein!" dice lei "Ti diamo un bollettino e tu lo paghi"
"Ok, datemelo"
"Nein nein! Te lo spediamo quando e' pronto"
"Posso passare io a prenderlo se volete"
"Nein nein! La procedura dice che dobbiamo spedirlo".

Cosi' ho dato l'indirizzo del mio ufficio. Che e' di fianco a dove si fa il corso di lingua. Anzi, tecnicamente ha lo stesso numero civico. Vorrei vedere la faccia del postino che si ritrova una busta con uguale indirizzo di mittente e destinatario.

Questo postino pero' non c'e' mai stato, perche' in due mesi questo bollettino non e' mai arrivato.
Mi hanno spedito pero' una mail che diceva:
"Frau Giupy, tu hai fatto una cosa molto sbagliata perche' hai messo l'indirizzo dell'ufficio, invece la procedura dice che dovevi mettere quello di casa. Ora quindi devi stampare un formulario, scrivere il tuo indirizzo di casa, firmarlo, scannerizzarlo e spedircelo via mail".

Al che io faccio due metri e dal mio ufficio arrivo alla segreteria (e sono proprio DUE metri, ripeto che e' lo stesso numero civico)
"Ok" dico allora "Sono qui, se proprio non volete darmi il bollettino, ora vi scrivo l'indirizzo di casa cosi' me lo spedite li'"
"Nein nein!" dice la segretaria esasperata "Devi mandarcelo via email, e' la procedura!".

Cosi' io sono tornata nel mio ufficio, ho stampato il formulario, ho scritto il mio indirizzo, l'ho scannerizzato, l'ho spedito per mail, ora mi prepareranno il bollettino, me lo spediranno a casa, io andro' in banca e paghero'. Tutto quando posso portare i soldi a DUE METRI dal mio ufficio. 

Cio' che mi deprime, e' che questo Paese ha un'economia ed una societa' apparentemente funzionanti. 

Foto della spesa di un Tedesco a cui la moglie aveva dato la seguente lista: 1 latte 2 cetrioli 3 burro 4 formaggio 5 pomodori 6 uova



giovedì 8 dicembre 2016

Panettoni&Piromani

La cosa piu' bella di vivere in Germania e' il Natale. Qui il Natale e' portato ad un nuovo ed estremo livello per cui ogni sputo di citta' post-industriale si trasforma da Mordor nel castello della Bella Addormentata, da Blade Runner nel villaggio di Babbo Natale. Per ogni strada pullulano bancarelle, renne, gluhwein, statue terrificanti. Soprattutto gluhwein, che contribuisce a moltiplicare la gente che gira rubizza e cantante.

Tipo con le giostrine cosi' davanti alla stazione

Va da se quindi che il Natale qui sia preso molto piu' che seriamente. Quando ho espresso il desiderio di prendere un albero di plastica (perche' ehi, chi ha voglia di uccidere un'ulteriore pianta - oltre a quelle che gia' uccido perche' mi dimentico di bagnare - e chi ha voglia di stare a raccogliere aghi di pino forever and ever?), sono stata guardata come si guarda la gente che dice "Voglio dare fuoco ad un cagnolino cucciolo e mettere il video su YouTube perche' sono cattivo ahahahaha" oppure "Voglio votare per Donald Trump, anzi no per Salvini, anzi no per Lord Voldemort, per essere sicuri che tutti i Babbani muoiano male"

Essendo che il Natale e' una cosa seria, i Tedeschi (o almeno quelli che ho incontrato finora) sono tutti dei maghi dell'art and craft, della serie che Muciaccia al confronto e' un dilettante, e che MacGyver ha solo da imparate. Tu dai ad un tedesco due rami di pino ed un'ape, e lui ti tira fuori cio':

Che sarebbe l'Adventskranz, la corona dell'avvento (presa da Pinterest)

Questa corona ha quattro candele, che si accendono per le quattro settimane prima di Natale, una alla volta. Le candele sono una cosa che, da quel che mi sembra di capire, i Tedeschi prediligono, visto che le mettono anche sugli alberi di Natale (non vi dico come mi hanno guardata quando ho osato proporre le lucine finte).

E voi direte, ma non e' pericoloso tenersi in casa candele vere accese? 
Si, lo e'.
Infatti, un amico raccontava con nostalgia della sua infanzia, quando i genitori facevano un albero altissimo nel centro del salotto, pieno di candele vere sempre accese.
E di fianco stava un secchio dell'acqua per quando il tutto prendeva accidentalmente fuoco.
"Pero' siamo ancora tutti qui" ha concluso la storia.
Credo questo rientri nella logica dei Tedeschi per cui i bambini vanno temprati alla maniera dei Vichinghi in modo che sopravvivano solo i piu' forti (o i piu' ignifughi, o i piu' veloci a calarsi dalle uscite antincendio).

Alberi e corone pero' non sono l'unica cosa che prende fuoco in Germania a Natale. Infatti, c'e' una bevanda che porta il gluhwein ad un nuovo, meraviglioso livello: il Feuerzangenbowle. 
Il Feuerzangenbowle (parola che ci ho messo tre giorni ad imparare, e che ora non smettero' piu' di ripetere) e' un gluhwein sopra il quale viene posta una grata con questo cono si zucchero

Che si chiama Zuker Hut

Il cono di zucchero viene cosparso di ruhm a 80 gradi alcolico e gli viene dato fuoco.

Anche questa presa da Pinterest, perche' quando l'ho visto preparare avevo troppa paura di venire bruciata per fare foto

Dopo che il Feuerzangenbowle e' pronto, i Tedeschi lo sorseggiano guardando un film che si chiama, a sua volta, "Feuerzangenbowle" (non sono sicurissima che lo facciano TUTTI i Tedeschi, ma l'amica mia me l'ha venduto come una cosa che senza non e' Natale, un po' come il panettone). 

Questo film e' stato prodotto nel 1944, quando i Tedeschi apparentemente pensavano fosse una buona circostanza storica per investire nell'industria cinematografica. Il film parla di un gruppo di uomini che si ubriaca con il Feuerzangenbowle (e fin qui nulla di nuovo sotto il sole, contando gli 80 gradi del ruhm). Uno di questi confessa di non essere mai andato a scuola perche' aveva un tutor privato, e gli altri lo convincono a fingersi uno studente per provare l'emozione di fare gli scherzi sciocchi ai professori (che, mi dicono, la mancanza di disciplina era piu' che tollerata nel 1944). L'uomo decide quindi di pretendere di avere 17 anni nonostante ne abbia 50, ma la cosa gli viene benissimo perche' anche gli altri studenti hanno chiaramente 45 anni, iniziando un trend di attori-anziani-che-fanno-la-parte-dei-giovani culminato in Dawson's Creek. Il film finisce con il tizio che si diverte un sacco e che ci prova con una diciassettenne in un divertente twist pedofilo.

E' un film vero, non me lo sono inventata in preda ai fumi dell'alcol

In tutto questo, il mio livello di tedescosita' e' salito perche' non solo ho gustato il Feuerzangenbowle, ma ho pure comprato un albero vero. Con le radici, cosi' non muore (forse). E l'ho messo in un secchio perche' essere hipster e' cosi' tanto 2016. 

Si chiama Pinuccio e per me e' bellissimo